
Finalmente in Italia per un tour vero e proprio i texani Christina e Tom Carter, ormai considerati unanimemente tra i principali "diffusori” di drone-folk-blues psichedelico del pianeta... Una carriera prolifica (prima con autoproduzioni o lavori su piccole label di culto, vinili per collezionisti, e poi l'approdo sulla benemerita Kranky) mantenutasi sempre su altissimi livelli. " L'opera omnia del duo Tom-Christina Carter è un oscuro rito d'iniziazione, un passaggio catartico che risuona di mantra , di raga indiani, di folk apocalittico e di superbi arrangiamenti d'avanguardia psichedelica, un raggio a più dimensioni che scorre dall'intimità alla globalità universale” (dalla recente monografia dedicata a loro su Ondarock)
Su Likeness : "Likeness si invola sempre più in spirali lisergiche, con il gioco delle perle di vetro della magnifica Memory Takes Hold , tutta rifrazioni d'organo che si distendono tra le corde di Tom Carter, inconfondibile la sua lapsteel ormai… La voce di Christina, di solito così fragile ed etera, acquista confidenza e si fa devisa nel suo accento rockin' . Feather in the Air potrebbe essere uscita da un lontano disco di Ash Ra Tempel , come in un abbraccio cosmico tra Manuel Gottsching e Rosi Muller … la riprova di una rinnovata vitalità" Gino Dal Soler, Blow Up (dicembre 07), voto 7/8
"Sono tornati ai metodi di inizio carriera, Tom e Christina Carte: microfoni aperti, registratore che va, suonare… Un album più astratto e improvvisato del precedente A Vintage Burden , più freddo ma ugualmente affascinante, istigato da un trittico iniziale da brividi… Passi gran parte della sua durata in stato di ipnosi, pregando che dalla nebbia spuntino i Mammatus , si uniscano ai due e i tuoi sensi salgano al livello successivo. Ma forse un'ora e dieci minuti di tale narcotica intensità sono sufficienti, anche senza i Mammatus ” Andrea Pomini , Rumore, 8/ 10".
Nessun commento:
Posta un commento