
Improvvisazioni libere su un sound tra il metal e il noise, ritmi e melodie completamente frammentate, spezzettate in tanti piccoli momenti di schizofrenia sonica.
Se in alcuni momenti possono assomigliare agli ultimi Zu (B1), il confronto più diretto è con Don Caballero, Lighting Bolt e gli Hella (C4). Quando si libera la furia sonora, però, non c’è paragone che tenga, la musica diventa totalmente libera, imprevedibile.
Il suo picco l’album lo raggiunge nel finale con la lunghissima B5 .
E’ lì che Anders Hana (chitarra) e Morten Olsen (batteria) mostrano il loro lato più personale e interessante, con atmosfere dark-doom da brivido (già in parte messe in luce in C8), chitarre compresse e ritmi lenti ed estenuanti.
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